Daesh è morto?
Sarebbe illusorio dire che Daesh è morto. Daesh non è un’organizzazione militare, non è uno stato, né una nazione o un territorio, ma qualcosa di più trascendente: Daesh è un’ideologia.
Abu Mohamed Al Adnani, che era uno dei leader più carismatici dell’organizzazione jihadista, ha dichiarato “sarebbe un errore giudicarci sulle nostre perdite territoriali, il nostro territorio è mentale è quello della sharia e del califfato”.
La lotta di Daesh, mira a una conquista ideologica, cioè quella di conquistare gli spiriti per stabilire un califfato mondiale e convincere che la sharia è l’unica soluzione, l’unico modello a cui fare riferimento.
Pertanto, l’ideologia di Daesh ha continuato a crescere, il gruppo jihadista ha ramificazioni e insediamenti in tutto il mondo. Ha aree di ripiego per sopravvivere, ma anche per la rinascita in Africa occidentale, Afghanistan, Filippine, Egitto, Libia, Yemen …Tuttavia l’
Asia del Sud è certamente una regione privilegiata per Daesh.Infatti questa regione è stata sempre contrassegnata dalla presenza di gruppi estremisti religiosi, che hanno permesso all’ideologia di Daesh di mettere radici rapidamente. Inoltre, quest’area si rivela particolarmente favorevole al rapido sviluppo delle metastasi dello Stato islamico:256 milioni di musulmani, alti livelli di povertà, tensioni religiose tra cristiani, buddisti e musulmani, confini porosi, istituzioni deboli e un tessuto economico fragile contribuiscono tutti alla maturazione dell’ideologia jihadista.
Forse la vera battaglia è ideologica.
Osservatorio Globalizzazione tornerà presto ad occuparsi del problema del terrorismo nel mondo globalizzato con approfondite analisi tematiche.