I sottomarini russi pattugliano l’Artico
Le acque atlantiche sono solcate da nascosti i sottomarini nucleari, a ovest di Bjørnøya, che si trova tra le Svalbard e la costa del Finnmark. Ben due sottomarini si trovano a sud e ad est di Bjørnøya, a guardia dell’ingresso del Mare di Barents orientale. Oltrepassando il gap GIUK (il confine tra Regno Unito, Islanda e Groenlandia).Operazione che era già in corso durante l’incontro di Finnmark, tra il ministro degli esteri russo: Sergei Lavrov e il ministro degli esteri norvegese: Ine Eriksen Søreide. E che perdurerà nel tentativo di dimostrare che sia possibile raggiungere gli Stati Uniti, spingendosi molto in là nell’Atlantico, probabilmente due mesi. Rivelandosi una minaccia per la costa orientale degli Stati Uniti, di certo non si tratta di una decisione della Marina.
Ben abituati alle grandi profondità, due sottomarini nucleari di classe Sierra si nascondono nel Mare di Norvegia settentrionale, principalmente per testare la loro idoneità a operare in acque profonde e probabilmente, al fine di difendere le loro basi e minacciare la costa orientale degli Stati Uniti. Operazione militare, da fine del 1990, colpi di coda della guerra fredda (in vero mai del tutto conclusa). È quanto dichiarano le fonti e i media russi, secondo Barents Observer, per testare nuove armi nel Mare di Norvegia.La classe Sierra in particolare essendo in titanio, é capace di resistere alla pressione a grandi profondità. Ma che profondità ha il Mare di Norvegia? Può raggiungere gli oltre duemila metri. Al contrario Barents, che non supera i duecento metri.
Dunque dieci sottomarini russi, di cui otto a propulsione nucleare sotto lo sguardo attento del servizio di intelligence, che monitora l’operazione russa. Azione confermata dal movimento aereo che dalla stazione aerea delle forze armate di Andøya, monitora l’operazione russa. La Russia, così, afferma il suo dichiarato predominio su quel mare. come la parte occidentale riuscirà a gestirlo? Il ministro della Difesa Frank Bakke-Jensen (H) afferma che l’operazione sottomarina in Russia non è una sorpresa. Sottolineando la necessità di rafforzare le forze armate. Al fine di avere più capacità militare per monitorare e operare nei Territori del Nord, da soli e con gli alleati. E per farlo il governo ha investito nel rafforzamento delle forze armate. La Russia ha modernizzato le sue forze militari e svolge tali azioni sempre più vicino alla Norvegia.
Ståle Ulriksen della Naval War School, esperta sulla difesa, afferma lo schieramento si deve ala volontà di colmare il divario tra Finnmark, Bjørnøya e Svalbard.
Secondo fonti esperte di Difesa questo è un “chiaro messaggio politico, una sfida agli americani e alla Nato. Si tratta di sommergibili balistici nucleari, con a bordo armi strategiche con portata di diverse migliai di chilometri, teoricamente in grado di colpire la parte est degli USA senza problemi. È abbastanza chiaro il messaggio di “forza”. In aggiunta potrebbero anche voler enfatizzare l’immutato interesse russo per l’Artico.
Si scateneranno le forze ASW americane e NATO per cercare ti scoprirli e tracciarli, cosa non facile considerando il gran numero di battelli in mare e la vastità dell’area. Probabilmente saranno anche testate delle armi. Sarà dunque un interessante test per ambo le parti. Per la marina russa quello di transitare ed eludere i vari schermi per giungere in maniera occulta nell’oceano Atlantico. Dall’altra quello di scoprirli e tracciarli per lunghi periodi. Il fine ultimo dei russi potrebbe essere quello di dimostrare di potersi avvicinare indisturbati alla costa Est degli Stati Uniti. Una sottile provocazione, che sembra farci tornare indietro al periodo della guerra fredda. “