Verso un’era di inquietudine strategica?
Con piacere presentiamo il primo contributo realizzato per l’Osservatorio Globalizzazione da Juan Martín González Cabañas, studioso di geopolítica argentino, che trata della condizione di “inquietudine strategica” che coinvolge le relazioni internazionali nella fase attuale.
Sulla base della visione prospettica presentata dalla pubblicazione Panorama de Tendencias Geopolíticas; horizonte 2040[1] (Panorama delle tendenze geopolitiche; orizzonte 2040) dell’IEES (Istituto spagnolo di studi strategici) si evince che vivremo un’epoca di grandi cambiamenti in tutto il mondo che riguarderanno tutti i settori umani, cambiamenti che pongono molteplici sfide.
Con questi cambiamenti la conseguente incertezza che essi comportano, nella
nostra capacità di comprensione, adattamento e decisione su questi. Per
navigare in questo mondo, con questi scenari, sarà necessario il pensiero
strategico, visioni pragmatiche di tutti gli eventi e settori, per affrontarli
e gestirli.
Sul piano geopolitico e delle relazioni internazionali, dati i cambiamenti economici, demografici, sociopolitici e militari, potremmo osservare un nuovo ordine nell’equilibrio di potere, con un continente asiatico in ascesa e un Occidente con la sua influenza in declino. Questa possibile nuova distribuzione del potere (futura geometria del potere) potrebbe essere di un ordine di tipo multipolare attenuato con USA e Cina come suoi principali attori, seguiti da Stati continentali come l’India, la Russia e un’Unione europea sufficientemente coesa.
Una maggiore varietà di poli di potere globale implicherebbe un ordine e un mercato geopolitico più competitivo, fatto che potrebbe essere sia una sfida che un’opportunità per il resto dei Paesi nel mondo, relegati ai margini dal sistema internazionale.
Acquisiranno sempre più importanza strategica domini come il ciberspazio, lo spazio esterno e il contrasto al cambiamento climatico.
La globalizzazione continuerà ad essere un processo, ma in modo più frazionato, con una natura più regionalista, emergeranno nuove dinamiche e nuove istituzioni. Nel mondo globalizzato conviveranno società liquide con società solide
L’Occidente seguirà il modello di società liquida, basato su un’etica individualista e materiale che rifiuta connotazioni comunitarie. Questa etica potrebbe aggravare la frammentazione e la polarizzazione nelle società occidentali.
D’altro canto, il modello di società
solida, più proprio attualmente di società non occidentali, basate su elementi
identitari, potrebbe avere il vantaggio di avere più resilienza, attraverso il
suo carattere più coesivo, di fronte ad un mondo in costante agitazione.
Il progresso tecnologico sarà sempre più determinante come elemento strategico
degli Stati, non solo per la crescita economica e lo sviluppo delle società, ma
anche per la loro sicurezza.
In questo le grandi potenze, con i loro
grandi scali nella dotazione di questi fattori (di solito Stati continentali
industriali) saranno avvantaggiate.
[1] La pubblicazione riunisce
possibili scenari e tendenze geopolitiche globali per il periodo 2020-2040
(anche con previsioni a lungo termine successive).
Per l’elaborazione di questi documenti sono stati consultati 200 esperti,
provenienti da varie organizzazioni civili e militari spagnole, provenienti
dalle forze armate, dalle compagnie e dalle università (il metodo prospettico Delphi è stato utilizzato implicitamente). È
un lavoro di analisi prospettica del mondo attuale e della sua possibile
evoluzione fino al 2040. A tal fine sono stati definiti cinque macro-fattori:
il fattore fisico, il fattore umano, il fattore economico, il fattore
socio-politico e il fattore militare. Ciascuno di questi fattori, a sua volta,
raggruppa separatamente lo studio individuale di 18 settori tematici, ma sono
correlati in misura maggiore o minore.
Così il fattore fisico raggruppa: il cambiamento climatico, gli spazi comuni
globali, il settore spaziale e il ciberspazio. Da parte sua, il fattore umano
comprende: la demografia, la disuguaglianza di genere, le religioni e l’istruzione. Il fattore economico è organizzato in termini
di risorse non energetiche, energia, geoeconomia e obiettivi di sviluppo
sostenibile. Per quanto riguarda il fattore sociopolitico, questo inquadra la
comunicazione, la globalizzazione e i fondamenti sociopolitici (cultura,
credenze e idee). Infine, il fattore militare analizza l’era del
l’informazione, la tecnologia e la conflittualità. Ciascuno dei 18 settori si
conclude con implicazioni per la sicurezza a livello mondiale, regionale e
nazionale.