La via metapolitica del G.R.E.C.E. sbarca in Italia
Il G.R.E.C.E. (Groupement de recherche et d’études pour la civilisation européenne i.e., Gruppo di Ricerca e Studi sulla Civiltà Europea) è nato in Francia nel 1968. Non è un movimento politico ma una scuola di pensiero. Le attività che la contraddistinguono da ormai più di cinquant’anni (pubblicazione di libri e di riviste, indizione di convegni e di conferenze, organizzazione di seminari e di università estive, ecc.) si collocano sin dall’inizio in una prospettiva metapolitica.
Una scuola di pensiero aperta, fruttuosa e coerente. I temi che vi vengono trattati coprono campi così diversi come la storia, la filosofia, la sociologia, le scienze politiche, la geopolitica, l’arte, etc. Il lavoro svolto all’interno del G.R.E.C.E. Italia compare su diverse riviste, regolarmente pubblicato e commentato dalla stampa nazionale e internazionale. In Italia i suoi membri sono impegnati in svariati ambiti, quali l’insegnamento, la filosofia, la storia e geopolitica, il giornalismo ed editoria, l’arte e metapolitica, ecc. Il G.R.E.C.E. nel suo complesso ha esercitato una notevole influenza sull’evoluzione delle idee negli ultimi decenni. Lungi dallo scomparire, continua il suo lavoro di riflessione, di interrogazione e di proposta attraverso le sue pubblicazioni e conferenze.
L’epoca in cui viviamo è caratterizzata da una contrapposizione fra ciò che è definibile come due correnti di un insieme dicotomico, che usa i concetti storici di Destra e di Sinistra per tenere vivi i fantasmi ideologici, dando l’illusione di una contrapposizione che sparisce nel momento in cui si mettano in discussione i principi della modernità che sono stati definiti da Alain de Benoist come “il nemico principale”: il capitalismo e la società di mercato sul piano economico, il liberalismo sul piano politico, l’individualismo sul piano filosofico, la borghesia sul piano sociale e gli Stati Uniti sul piano geopolitico.
Da questi presupposti è nata la necessità di un nuovo logo del Gruppo di Ricerca e Studi, modellato sulla pianta di Castel del Monte, rinunciando consciamente ad un’immediata riconoscibilità per mettere in chiaro che Il G.R.E.C.E. Italia nasce con il fine di pensare, produrre e diffondere contenuti originali, che possano essere utili alla comprensione del passato, del presente e dell’avvenire. Riprendendo le specifiche del Gruppo di Ricerca e Studi nato in Francia, consci dell’humus culturale italiano ed europeo. L’obbiettivo principale, attraverso le pubblicazioni e le conferenze, non è solo quello di rivendicarne i principi, i pensieri lunghi e le idee, mantenendo una visione del mondo coerente e critica verso la modernità: il G.R.E.C.E. Italia vuole giungere ed invitare a pensare a delle nuove sintesi fra tutte le idee che si oppongono alla mentalità capitalistica, al pensiero neo-liberale, alle dinamiche del Progresso, della mondializzazione e della globalizzazione, superando le chiusure ideologiche che hanno storicamente evitato il confronto tra posizioni diverse.
La metapolitica non è un’altra maniera di fare politica e non ha nulla di una “strategia” mirante ad imporre un’egemonia intellettuale, né pretende squalificare altri possibili approcci o atteggiamenti. Siamo convinti che si basi semplicemente sulla constatazione che le idee svolgono un ruolo fondamentale nelle coscienze collettive e, più in generale, nell’intera storia degli uomini. Eraclito, Aristotele, Agostino, Tommaso d’Aquino, Cartesio, Immanuel Kant, Adam Smith o Karl Marx hanno, ai loro tempi, provocato grazie alle loro opere delle rivoluzioni decisive, il cui effetto si fa sentire ancora oggi. La storia è certamente il risultato della volontà e dell’azione degli uomini, ma questa volontà e questa azione si esercitano sempre nel contesto di un certo numero di convinzioni, di credenze, di rappresentazioni che conferiscono loro un senso e le orientano. Il G.R.E.C.E. Italia ha l’ambizione di contribuire al rinnovamento di queste rappresentazioni socio-storiche.
Il modo di procedere metapolitico è ancora oggi confortato da una riflessione sull’evoluzione delle società occidentali all’alba del XXI secolo. Si constata infatti, da un lato, la crescente impotenza dei partiti, dei sindacati, dei governi e dell’insieme delle forme classiche di conquista e di esercizio del potere, e, dall’altro, un’accelerata obsolescenza di tutte le linee di frattura che avevano caratterizzato la modernità, a cominciare dal tradizionale distinguo di una visione binaria/duale delle cose. Si osserva peraltro un’esplosione senza precedenti delle conoscenze, che si moltiplicano senza che le loro conseguenze siano sempre pienamente percepite. In un mondo in cui gli insiemi chiusi hanno ceduto il posto a reti interconnesse e i punti di riferimento si fanno sempre più vaghi, l’azione metapolitica consiste nel tentare di ridare un senso al più alto livello attraverso nuove sintesi, nello sviluppare al di fuori delle giostre politiche un modo di pensare risolutamente incisivo, ed infine nello studiare tutti gli ambiti del sapere al fine di proporre una visione del mondo coerente.