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Katsura Masako, la regina del biliardo

Katsy

Katsura Masako, la regina del biliardo

Il primo ritratto di un personaggio storico contemporaneo legato all’anno nuovo vogliamo dedicarlo ad una pioniera, che ruppe la barriera di genere nel biliardo a tre sponde: “Masako ha aperto un nuovo spazio per le donne. La sua presenza ha reso, per la prima volta, attraente il gioco per le donne. Ha la potenza di un uomo e colpisce con leggiadria. Le sue manovre con il pallino sono fantastiche.”  Non possono esserci parole migliori che quelle dette da Welker Cochran a The Ada Evening News nel 1952.

Pochissimo si sa dell’infanzia di Katsura Masako in Giappone. Nacque a Tokyo probabilmente il primo gennaio del 1913 e aveva tre sorelle (una maggiore e due minori) e un fratello. Il padre morì nel 1925 e lei andò a vivere con la sorella maggiore e il cognato che possedeva una sala da biliardo dove lei lavorava. Si allenava per quattro ore al giorno da sola, due prima dell’apertura e due dopo la chiusura, sotto la supervisione del cognato, Tomio Kobashi che la istruì alla carambola. Durante l’orario di lavoro, come addetta ai tavoli, la giovane Katsura sfidava e batteva i vari avventori e giocatori.

La sua avventura nel professionismo iniziò in maniera fulminante a 15 anni, quando vinse i campionati nazionali femminili di Biliardo a Tre Biglie (o Gioco Libero). La giovinezza della campionessa fece scalpore e iniziò a fare tournée in Giappone, in Cina e a Taiwan.

Queste esibizioni attirarono l’attenzione dell’affermato pluricampione nazionale e giocatore di fama internazionale, essendo stato anche Campione degli Stati Uniti a Biliardo a Tre Sponde nel 1934, Kinrey (Tamatoshi era il suo vero nome) Matsuyama, colui che introdusse le tre sponde in Giappone da San Francisco, dove era emigrato nel 1920. Negli USA fino alla seconda guerra mondiale, il biliardo era un gioco molto popolare, tanto che il NY Times dedicava, in media, 3 articoli al giorno. La seconda guerra mondiale fu una cesura perché molti giovani andarono poi all’estero, a combattere durante la guerra o di stanza in qualche base dopo. Matsuyama rimase molto colpito vedendola giocare e decise di prenderla come sua allieva.

Nel 1947 era, dopo il suo maestro, il giocatore più noto in Giappone nonché l’unica donna professionista e proprio quell’anno conobbe Vernon Greenleaf, sergente maggiore dell’esercito americano del Corpo dei Quartiermastri di stanza in Giappone, alla base di Haneda, appassionato di biliardo. Katsura divenne la sua insegnante e si sposarono nel 1950. In questi tre anni ottenne 3 secondi posti al Campionato Nazionale del Giappone a Tre Sponde, realizzando inoltre il record certificato di 10000 punti consecutivi al Biliardo a Tre Biglie. Quando il marito fu trasferito negli Stati Uniti, a San Francisco, lei lo seguì nel dicembre del 1951.

Ed è a quel punto che inizia l’ascesa internazionale di questa piccola donna, che divenne poi nota come The First Lady of Billiards (era alta 1,5 metri e pesava su per giù 45 chili). Il Gioco a Tre Sponde era considerato un gioco maschile, per via del fatto che occorresse una certa forza per fare il punto, colpendo tra sponde e biglia. Comunque, su suggerimento di Mastuyama, l’organizzatore dei Campionati del mondo del 1952, il pluricampione (8 volte campione a Tre Sponde) Welker Cochran, proprietario della leggendaria sala da biliardo di San Francisco, il 924 Club, dopo averla vista giocare privatamente, ne rimase sbalordito e la invitò senza esitazioni a concorrere per il Titolo Mondiale. Katsy, come i giornali la chiamavano, era la prima donna in assoluto a gareggiare ad un campionato mondiale di biliardo. Cochran non gareggiò ma gli invitati erano di altissimo livello: William Hoppe (vincitore di ben 51 titoli internazionali di biliardo), Kinrey Matsuyama, il campione messicano Joe Camacho, Herb Hardt, Joe Procita, Ray Kilgore (anche lui pluricampione, soprannominato “The Giant Killer” e più il accreditato sfidante di Hoppe), il pluricampione di Biliardo all’Americana e membro del Billiard Congress of America Irving “Il Diacono” Crane e Jay Bozeman. Il torneo durò 17 giorni, in pieno marzo (dal 5 al 22), con 45 partite da giocare. Hoppe rimase impressionato da Katsura, giudicandola tra gli avversari più pericolosi perché poteva usare entrambe le mani per colpire con la stecca. 2000$ al primo classificato e poi a scendere: 1000, 700, 500, 350, 200, 250 e 250 fino all’ottavo posto.

La notizia che a gareggiare vi fosse ufficialmente una donna, giapponese per di più, fece sì che quei campionati ottennero un successo di pubblico strepitoso. Dopo i beniamini Hoppe e Kilgore, gli spettatori facevano palesemnte il tifo per lei. Katsy sconfisse Hardt, Rubin, Procita ma soprattutto batté in una partita commentata dallo stesso Cochran, il beniamino di casa Kilgore, sconfitta che gli costò il secondo posto. La vittoria fece scalpore perché Kilgore era riuscito a battere persino Hoppe, poi vincitore del torneo. Katsura chiuse al settimo posto con 4 vittorie e 5 sconfitte. 

Sia per stima personale, che per risollevare le sorti della disciplina, Cochran, tornò ai tavoli e decise di organizzare una tournée nazionale di esibizione di Tre Biglie e Tre Sponde con Katsura. Lo storico del biliardo Robert Byrne, riporta nel suo libro dedicato al giocatore e spaccone Danny McGoorty (una delle vittime preferite di Katsura, che lo batteva sempre), “McGoorty: A Pool Room Hustler”, che persone che non avevano mai sentito parlare di biliardo prima erano in fila per i biglietti per vederla esibirsi e giocare in kimoni dal taglio moderno ed esotico con spacco laterale, in tacchi alti. Gli spettatori la amavano moltissimo. Nell’ambiente professionistico era ovviamente apprezzata per le sue geometrie impossibili piuttosto che per il fascino esotico. Alla fine della tournée divenne giocatrice fissa al 924 e naturalmente venne invitata alle nuove edizioni del Campionato Mondiale a Tre Sponde che dovevano trovare il successore di Hoppe, che si era ritirato all’inizio del 1953, dopo aver compiuto una mini tournée proprio con Katsura. Oltre a Camacho, Matsuyama, Kilgore, Procita Bozeman e Rubin, c’erano Lundberg, Fitzpatrick, e soprattutto Worst e Ezequiel Navarra, pluricampione argentino e quotato successore di Hoppe, avendo già vinto i campionati di Cuba (patria di Alfredo de Oro), Perù, Colombia e Argentina. Il vincitore fu Kilgore, che si prese la rivincita su Katsura, ma la First Lady inflisse un severissima sconfitta a Navarra che costò all’argentino la vittoria del torneo e il titolo.

Fu anche l’ultima volta che incontrò il suo maestro, chiudendo a pari merito al quinto posto, poiché Matsuyama, tornato in Giappone morì nel dicembre del 1953.

Dopo un’altra tournée californiana con Kilgore, fu invitata anche ai campionati mondiali dell’ottobre 1954, che si tennero a Buenos Aires, come sempre era l’unica donna. Migliorò ulteriormente il risultato dell’anno precedente ottenendo il quarto posto assoluto preceduta da Worst, Navarra e Kilgore.

E qui Katsura di fatto si eclissò, nel senso che si dedicò alla scrittura di libri sul biliardo, pubblicando due volumi “Migliora il tuo biliardo” (1956), continuando a giocare amichevoli tra il 1957 e il 1958, prima di una penultima esibizione in grande stile invitata dall’ormai re del biliardo Harold Worst nel 1959 a Chicago al Randolph Recreations. Nello stesso anno fece anche due apparizioni su programmi della TV nazionale: You Asked for It della ABC  e  What’s My Line?.

L’ultima vera importante performance di Katsy fu nel 1961, quando venne scelta da Worst come avversaria per il titolo di Campione a Tre Sponde. Worst era imbattuto dal 1954 e da quell’anno non si svolsero più campionati ufficiali (fino al 1987), pertanto il campione del Michigan metteva di anno in anno in palio il suo titolo. La sfida, con un premio di 2000$ si tenne al al Pantlind Hotel di Grand Rapids, in Michigan e vide prevalere Worst, che vinse sei partite su sette ma di misura.

Si ritirò si diceva su richiesta del marito o a causa dei suoi nervi logori e trascorse insieme al consorte gli ultimi anni della vita di questi (che morì nel 1967). La sua ultima apparizione pubblica su un tavolo da gioco fu nel 1976, a sorpresa al Palace Billiards di San Francisco, la ormai 63enne prese in prestito una stecca da biliardo da qualcuno dei presenti e siglò 100 punti di fila con facilità. Il pubblico, che non se l’aspettava, la applaudì e lei, dopo un inchino, si risiedette tra la folla.

Sparita dalle scene, Katsura tornò in Giappone intorno al 1990 per vivere con sua sorella, Noriko (anch’essa in passato campionessa di biliardo sebbene non del suo calibro), dove visse i suoi ultimi anni, morendo nel 1995. È inserita nella Hall of Fame della Professional Billiard Association.

34 – Lawrence d’Arabia, l’avventuriero dell’assoluto

35 – Monsignor Pogliani e la forza della carità.

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37 – Giorgio Galli, un esploratore del sapere tra storia e mistero

38 – Katsura Masako, la regina del biliardo

Tutti i ritratti dell’Osservatorio

Laureato magistrale in Scienze Filosofiche all'Università degli Studi di Milano, è attualmente consigliere comunale nel paese di Cesano Boscone.

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