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Pregiudizi e depistaggi: la “pista anarchica” di Piazza Fontana

strategia della tensione

Pregiudizi e depistaggi: la “pista anarchica” di Piazza Fontana

Non trascorsero poche ore dall’esplosione dell’ordigno alla Banca dell’Agricoltura che subito media e forze dell’ordine annunciarono i probabili responsabili dell’attentato: gli anarchici. Anni di processi e indagini, al netto dei depistaggi, ci hanno permesso di attribuire la strage di Piazza Fontana ai neofascisti. Tuttavia al momento del fatto i dubbi intorno agli anarchici erano molti, anche nelle sinistre. Scopriamo però a distanza di anni, grazie alle memorie dei protagonisti e alla documentazione che ho personalmente consultato negli archivi, che la «pista anarchica» non fu estemporanea, bensì fu costruita ad arte dagli organi di polizia prima del 12 dicembre. E non coinvolgeva solo Valpreda.

– I misteri di Piazza Fontana

2 – Taviani, i servizi, la strage

3 – La “pista greca”

4 – La “pista anarchica”

Nato a Bari nel 1952, Direttore dell'Osservatorio Globalizzazione, è ricercatore di Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Milano. E’ stato consulente delle Procure di Bari, Milano (strage di piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di piazza della Loggia), Roma e Palermo. Dal 1994 al 2001 ha collaborato con la Commissione Stragi ed è salito alla ribalta delle cronache giornalistiche quando, nel novembre 1996, ha scoperto una gran quantità di documenti non catalogati dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno, nascosti nell’ormai rinomato “archivio della via Appia”.

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