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Good Friday addio? L’Irlanda del Nord torna ad infiammarsi

Irlanda del Nord

Good Friday addio? L’Irlanda del Nord torna ad infiammarsi

Un funerale e un nuovo protocollo commerciale rischiano di infiammare di nuovo l’Irlanda del Nord.

Due nuove questioni stanno creando scompiglio in Irlanda del Nord, una terra da sempre turbolenta e pacificata da relativamente da poco tempo. La prima questione riguarda il funerale di uno dei leader repubblicani del Sinn Fein Bobby Storey. La seconda invece ha come oggetto i nuovi protocolli commerciali tra Nord Irlanda e Regno Unito per regolamentare il contesto post-Brexit. Andiamo in ordine però.

Bobby Storey era considerato il capo dell’intelligence dell’Irish Republican Army ed è morto lo scorso giugno. Al funerale erano presenti numerosi personaggi di spicco del Sinn Fein, il partito indipendentista, tra cui la vice primo ministro Michelle O’Neill. Lei è finita nell’occhio del ciclone insieme a tutti coloro che erano presenti al funerale dell’eminente repubblicano.

Secondo gli unionisti le regole anti coronavirus non erano state rispettate quindi pretendevano conseguenze che non ci sono state. L’ufficio del pubblico ministero ha stabilito che non ci sono state violazioni tali da essere perseguite e quindi tutto è caduto in nulla di fatto dal punto di vista giudiziario. Dal punto di vista politico invece no. Tutti partiti e in primis le prima ministro Arlene Foster hanno chiesto le scuse della signora O’Neill la quale ha effettivamente che le sue azioni hanno inficiato il messaggio a favore della salute pubblica del governo. I lealisti hanno aspramente criticato la massiccia presenza al funerale più per il fatto che è un simbolo di una mai sopita volontà di unirsi alla Repubblica d’Irlanda usando la violazione delle regole anti-covid come una scusante. La risposta dei lealisti non si è fatta attendere come si vedrà tra poco.

La seconda, e più importante, vexata quaestio riguarda il nuovo protocollo stilato da Unione Europea e Gran Bretagna riguardo il confine tra Irlanda e Irlanda del Nord. L’obiettivo era quello di mantenere un confine “leggero” tra le due parti della Hibernia. Tuttavia l’UE necessita di punti di controllo per i beni che entrano nella sua area e l’EIRE fa parte di essa. Quindi si è deciso che i controlli avverranno tra Scozia/Inghilterra e non tra Irlanda del Nord e Irlanda. Ciò ha provocato la rabbia dei lealisti che vedono questo nuovo protocollo come un indebolimento dei contatti tra Nord Irlanda e Regno Unito. Il malcontento si è espresso in vari modi tra cui la comparsa di numerosi graffiti e manifesti contro questo nuovo accordo.

Ma le espressioni di dissenso più clamorose e più pericolose portate avanti dai loyalists sono due in particolare. La prima è la decisione del Loyalist Communities Council di ritirarsi dagli accordi del Venerdì Santo. Una decisione avvenuta il 4 marzo e comunicata al primo ministro Boris Johnson attraverso una lettera in cui si annuncia la temporanea ritirata da quel trattato di pace così decisivo. L’LCC comprende gruppi lealisti importanti come l’Ulster Voluntary Force e l’Ulster Defence Association. La decisione non sembrava preoccupare più di tanto BoJo ma forse vedendo i disordini dei giorni scorsi ha cambiato idea.

Si era detto che la risposta lealista al funerale/manifestazione repubblicana di giugno non si è fatta attendere. Infatti gli unionisti hanno inscenato una parata non autorizzata a Portadown. Volti coperti, e non con la mascherina d’ordinanza, e bandiere lealiste. Una manifestazione che ha preoccupato una polizia alle prese con gli scontri in strada a Carrickfergus, Newtownabbey e Londonderry.

Scontri piuttosto duri con trenta molotov lanciate contro le forze dell’ordine a Newtownabbey e tre automobili bruciate mentre sono stati ben quindici gli agenti feriti durante le rivolte del tre aprile a Belfast. Otto persone, tra cui un tredicenne e un quattordicenne, sono state arrestate. I partiti politici, sia unionisti sia indipendentisti, hanno chiesto di mantenere la calma. Tuttavia la situazione rimane agitata. I lealisti hanno affermato che tra i loro ranghi la mancanza di fiducia nella polizia sta rendendo la situazione ancora più difficile. Questa sfiducia nei confronti delle autorità è ben visibile. Il 20 aprile è stato ritrovato un ordigno sotto a un’automobile della polizia vicino a Londonderry.

Anche in questo caso la situazione è da monitorare. Da una parte il nuovo protocollo commerciale e dall’altra la mancata decisione di condannare i membri del Sinn Fein presenti al funerale di Bobby Storey ha infiammato gli animi mai sopiti dei lealisti.

Brianzolo nato nel 2000. Studente di Storia presso la Statale di Milano, appassionato di politica nazionale e internazionale. La sua attenzione maggiore si concentra sui rapporti tra Nazioni. Nutre un particolare interesse per le questioni sociali ed economiche che legano i vari Stati e tiene sempre un occhio fisso sulla storia. Collabora anche con L’Antidiplomatico dove gestisce lo spazio “Un altro punto di vista”.

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